Ti sembra che tuoi figlio abbia dei problemi adolescenziali? Spesso sono i genitori o gli insegnanti che si accorgono che qualcosa non va e propongono all’adolescente di rivolgersi ad un terapeuta. Alcuni ragazzi potrebbero accettare di buon grado questa idea mentre altri potrebbero sentirsi criticati o in imbarazzo. Quando andare in terapia è una proposta di altri, all’inizio l’adolescente potrebbe rifiutare questa soluzione. Magari si presenterà al primo incontro con lo psicologo sentendosi costretto, ma solitamente dopo il primo impatto, inizierà a rendersi conto dell’utilità di un supporto esterno.
L’adolescenza può essere considerata un periodo critico per l’apprendimento di abilità adattive necessarie per un buon funzionamento in età adulta. È una fase in cui una terapia psicologica può avere un impatto molto positivo sullo sviluppo di un individuo. I problemi presenti nell’adolescenza possono rafforzarsi col passare del tempo e peggiorare andando avanti con l’età, portando a difficoltà a breve e a lungo termine in ambito familiare, scolastico e sociale.
Una reazione emotiva o comportamentale disfunzionale può dipendere da convinzioni distorte o dalla mancanza di alcune abilità comportamentali. In quest’ottica, la terapia ha l’obiettivo di far acquisire nuove abilità cognitive e comportamentali e agevolare esperienze che facilitino una ristrutturazione cognitiva.
Quando un adolescente sta attraversando un momento difficile potrebbe sentirsi triste, arrabbiato o sopraffatto da quello che sta accadendo e aver bisogno di parlare con un terapeuta per ricevere supporto, per comprendere i propri stati d’animo o per trovare una soluzione ai propri problemi.