
Il DOC – Disturbo Ossessivo Compulsivo può prendere molte forme diverse, ma più comunemente è caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi ossessivi – che di solito hanno una natura spiacevole o bizzarra – e/o azioni ripetitive che una persona si sente costretta a compiere ma di cui riconosce l’inutilità o l’eccessività. Le persone affette da DOC cercano di porre un freno a tali pensieri o di resistere dall’eseguire determinate azioni, ma non vi riescono. Questo perché la loro esecuzione porta ad una diminuzione del livello di ansia e di paura del soggetto il quale spesso pensa di riuscire in tal modo anche a scongiurare un pericolo.
Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente, e spesso soffriamo più per le nostre paure che per la realtà.
Seneca
Come stare vicino ad una persona con DOC?
Quando stai vicino ad una persona con un Disturbo Ossessivo Compulsivo, aiutala ricordandole che si può fare qualcosa e incoraggiala a cercare l’aiuto di un professionista.
Invita la persona a parlare della sua esperienza in modo da poterla comprendere meglio. È importante cercare di capire che anche se le persone con Disturbo Ossessivo Compulsivo sono consapevoli del loro comportamento, hanno un controllo limitato su di esso.
Se è una persona con cui hai una relazione molto stretta, apprendi il più possibile sul disturbo. A volte le persone con Disturbo Ossessivo Compulsivo cercano di coinvolgere chi hanno attorno nei loro rituali e comportamenti compulsivi. Sii consapevole della linea sottile che esiste tra aiutarli e peggiorare il problema. Nell’aiutare qualcuno con un DOC è importante prendersi cura anche di se stessi.
TIPOLOGIE
Contaminazione: ossessioni e compulsioni connesse a contagi o contaminazioni. La persona teme di entrare in contatto con qualche germe o sostanza tossica (es. urine, feci, sangue, persone malate, genitali, sudore, detersivi, ecc.). La contaminazione può essere di natura sociale (es. tossicodipendenti, barboni, anziani, ecc.) oppure metafisica (es. il diavolo, il male). A volte non c’è timore ma disgusto. Se la persona entra in contatto con qualcosa di contaminato, mette in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione. Spesso vengono coinvolti anche i familiari.
Ordine e simmetria: la persona non tollera che gli oggetti siano posti in modo disordinato o asimmetrico perché le procura una sensazione di mancanza di armonia. Libri, fogli, penne, asciugamani, abiti, piatti, pentole, devono essere perfettamente allineati e ordinati secondo una sequenza logica. La persona passa ore del suo tempo a riordinare e sistemare questi oggetti.
Controllo: controlli prolungati e ripetuti allo scopo di riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti (es. controllare porte e finestre, rubinetto del gas, armadietto dei medicinali, di aver spento le luci in casa, di non aver investito qualcuno con la macchina, ecc.). La persona cerca di tranquillizzarsi riguardo al costante dubbio di non aver fatto tutto il necessario per poter prevenire eventuali disgrazie o di aver innavvertitamente danneggiato qualcuno.
Superstizione eccessiva: la persona crede che l’esito degli eventi dipenda dal fatto di compiere o no certi gesti, pronunciare o meno certe parole, vedere o no certe cose, numeri o colori, contare o meno un certo numero di volte, ecc.
Accumulo/Accaparramento: la persona tende a conservare e accumulare oggetti insignificanti per la paura di gettar via qualcosa che potrebbe servire. Lo spazio occupato dalle collezioni diventa tale da sacrificare la vita della persona e dei suoi familiari.
TERAPIA
I disturbi ossessivi compulsivi possono iniziare già nell’infanzia, ma di solito si manifestano nei giovani adulti, più precocemente negli uomini rispetto alle donne. Il decorso si presenta cronico e intermittente, con un peggioramento progressivo in un 15% degli interessati che conduce a notevoli limitazioni professionali e sociali. Senza trattamento vi è il rischio di inabilità al lavoro, di isolamento sociale, di problemi finanziari e di andare incontro a una depressione o a una dipendenza dall’alcool.
L’efficacia della Terapia Cognitivo Comportamentale nel trattamento del DOC è ormai scientificamente comprovata. Può essere scelta come trattamento d’elezione o, spesso e con ottimi risultati, può essere combinata con il trattamento farmacologico.
Bibliografia
Melli, “Vincere le ossessioni”. Ecomind
Dettore, “Il disturbo ossessivo compulsivo”, McGraw-Hill Companies