Ti dicono che hai un carattere difficile? Ti sembra che nessuno ti capisca? Hai la sensazione di doverti sempre difendere dagli altri? Rimani ripetutamente coinvolto in relazioni con “persone sbagliate”? Accontenti troppo gli altri e metti te stesso in secondo piano? Ti senti inadeguato o ti senti un fallimento? Oppure hai difficoltà ad esprimere le tue emozioni? Devi fare tutto alla perfezione e ti senti costantemente sotto pressione? La Schema Therapy può aiutarti.

Il bambino si costruisce un modello interno di se stesso in base a come ci si è presi cura di lui.
John Bowlby

schema therapy - Elena Rosin Psicologa Psicoterapeuta a Montebelluna e Crespano del Grappa

SCHEMA THERAPY

La Schema Therapy è un nuovo approccio terapeutico sviluppato da Jeffrey Young per aiutare le persone con difficoltà emotive croniche che non rispondono alla terapia cognitiva standard. È inoltre utile per tutte quelle persone che che hanno difficoltà nei rapporti con gli altri. Deriva dalla combinazione della terapia cognitivo comportamentale con alcuni elementi tratti da altri tipi di terapia. Rispetto alla terapia cognitivo comportamentale, sottolinea il valore delle emozioni, da maggiore importanza al rapporto tra paziente e terapeuta, cerca di comprendere l’origine delle difficoltà attuali esplorando il passato della persona e si concentra sui comportamenti che mantengono i problemi.

Schemi: che cosa sono

La Schema Therapy presuppone che tutte le persone, durante l’infanzia, sviluppino alcune idee riguardo a se stesse, gli altri e l’ambiente circostante. Queste idee servono come guida per affrontare le differenti situazioni. Quando nell’infanzia e nell’adolescenza non vengono soddisfatti i bisogni emotivi fondamentali del bambino, si possono sviluppare degli Schemi Maladattivi Precoci. Uno schema è un insieme di ricordi, emozioni, pensieri e sensazioni che guida il comportamento e le relazioni con le altre persone. Gli schemi sono un tentativo di adattamento alle esperienze negative vissute, come per esempio litigi in famiglia, rifiuti, mancanza di affetto e attenzioni, aggressioni o abusi da parte dei genitori o dei coetanei. Quanto più gravi sono le mancanze e le esperienze negative vissute, tanto più gli schemi saranno rigidi e influenzeranno la vita della persona.

Uno schema è un modello negativo estremamente stabile e duraturo. In età adulta, gli schemi diventano dei temi di vita disfunzionali che possono influenzarci più o meno a seconda delle situazioni. Attraverso la lente dei nostri schemi, interpretiamo la realtà e diamo un senso a quello che ci accade. Quando una situazione ricorda in qualche modo le esperienze che hanno causato lo sviluppo dello schema stesso, lo schema si attiva, funzionando come un filtro attraverso il quale interpretiamo noi stessi, il comportamento degli altri e quello che accade. Difficilmente siamo capaci di mettere in discussione le credenze e le sensazioni connesse agli schemi. Gli schemi spesso agiscono al di fuori della nostra consapevolezza, in modo sottile, ma quando una situazione li attiva, i nostri sentimenti e sensazioni sono dominati da essi e veniamo invasi da emozioni negative  e pensieri disfunzionali. Col passare del tempo, lo schema si rafforza rendendo difficile non solo cambiare ma anche riconoscere che è la causa delle nostre difficoltà.  Gli schemi, che come abbiamo visto si formano quando i bisogni emotivi di un bambino non sono stati soddisfatti durante l’infanzia, impedisco poi  che gli stessi bisogni vengano soddisfatti in età adulta.

Schemi: origine

Ogni bambino viene al mondo con una serie di bisogni emotivi fondamentali.

  1. Attaccamento sicuro agli altri (sicurezza, stabilità, accudimento, accettazione)
  2. Autonomia, competenza e senso di identità
  3. Limiti realistici e autocontrollo
  4. Libertà di esprimere i propri bisogni ed emozioni
  5. Spontaneità e gioco

Ci sono quattro modi attraverso cui l’ambiente può non soddisfare i bisogni di un bambino, e quindi causare la formazione di uno schema in una determinata area.

  1. Troppo poco di una cosa buona: non vengono soddisfatti a sufficienza alcuni bisogni
  2. Troppo di una cosa buona: l’ambiente è iperprotettivo, troppo permissivo o trasmette al bambino un senso di superiorità
  3. Trauma o maltrattamento
  4. Interiorizzazione dell’altro significativo: regole e atteggiamenti presenti nell’ambiente che vengono fatti propri dal bambino

Schemi: conosciamoli

Questo schema si riferisce alla convinzione che i propri bisogni emotivi non saranno mai soddisfatti dagli altri. Questi bisogni sono di tre tipi:

  • Cure – bisogno di affetto, vicinanza e amore;
  • Empatia – bisogno di essere ascoltati e compresi;
  • Protezione – bisogno di aiuto, guida e consigli.

In genere i genitori sono stati freddi e non riuscivano a prendersi cura adeguatamente del figlio in un modo che avrebbe soddisfatto adeguatamente i suoi bisogni.

Chi ha questo schema si aspetta di perdere le persone con cui ha una relazione significativa. La persona ritiene che, in un modo o nell’altro, i rapporti  siano destinati a finire. Da bambino, può aver sperimentato il divorzio o la morte dei genitori. Questo schema può anche sorgere quando i genitori sono stati scostanti nel soddisfare i bisogni del bambino. Per esempio, ci possono essere state frequenti occasioni in cui il bambino è stato lasciato solo o incustodito per per lunghi periodi.

Chi ha questo schema si aspetta che gli altri vogliano sfruttarlo, ferirlo, imbrogliarlo o manipolarlo intenzionalmente. Spesso pensano che sia meglio attaccare per primi o vendicarsi. Durante l’infanzia, queste persone sono state spesso maltrattate o trattate ingiustamente dai genitori, fratelli o compagni.

Questo schema si riferisce alla convinzione di essere isolati dal mondo, diversi dagli altri, o di non sentirsi parte di nessun gruppo. Questa convinzione è solitamente causata dalle prime esperienze in cui il bambino considera se stesso o la propria famiglia diversi dagli altri.

Chi ha questo schema è convinto di essere inadeguato e che, se qualcuno si avvicinasse troppo, se ne accorerebbe e interromperebbe la relazione. Questa sensazione di essere imperfetto e inadeguato spesso si accompagna ad un forte senso di vergogna. In genere i genitori sono stati molto critici con il figlio e lo hanno fatto sentire come se non fosse degno di essere amato.

Questo schema si riferisce alla convinzione di non avere le stesse capacità degli altri in ambiti come la carriera, la scuola o lo sport. Le persone con questo schema possono sentirsi stupide o senza talento e spesso non cercano di raggiungere i propri obiettivi perché si aspettano di fallire. Questo schema può svilupparsi se il bambino viene svalutato e trattato come se fosse un fallimento a scuola e in altri ambiti prestazionali. Di solito i genitori non hanno dato sufficiente sostegno, disciplina e incoraggiamento al bambino per persistere e avere successo nelle aree di realizzazione, come i compiti scolastici o lo sport.

Questo schema si riferisce alla convinzione di non essere in grado di gestire da soli le responsabilità quotidiane. Le persone con questo schema spesso si appoggiano eccessivamente agli altri per avere aiuto nel prendere decisioni o nell’iniziare qualcosa di nuovo. In generale, i genitori non incoraggiavano questi bambini ad agire in modo indipendente e a sviluppare la fiducia nella proprie capacità di prendersi cura di se stessi.

Questo schema si riferisce alla convinzione che stia sempre per accadere una catastrofe (finanziaria, naturale, medica, penale, ecc). Può portare la persona a prendere eccessive precauzioni per proteggere se stessa. Di solito c’è stato un genitore estremamente timoroso che ha passato l’idea che il mondo è un posto pericoloso.

Questo schema si riferisce ad un eccessivo coinvolgimento emotivo con gli altri – di solito i genitori o il partner. Può comprendere anche la sensazione di non avere una propria identità, che provoca una sensazione di vuoto. Questo schema è spesso causato da genitori che sono così controllanti, abusanti, o così iperprotettivi che il bambino è stato scoraggiato a sviluppare una propria identità separata.

Questo schema si riferisce alla convinzione che bisogna sottomettersi agli altri per evitare conseguenze negative. Spesso la persona teme che, se non si sottomette, gli altri si arrabbieranno o la rifiuteranno. Chi si sottomette non considera i propri desideri e sentimenti. Durante l’infanzia in genere era presente un genitore molto controllante.

Questo schema si riferisce all’eccessivo sacrificio dei propri bisogni per aiutare gli altri. Quando queste persone prestano attenzione ai propri bisogni, spesso si sentono in colpa. Per evitare questo senso di colpa, mettono bisogni degli altri davanti ai propri. Spesso chi si sacrifica ne guadagna una sensazione di maggiore stima di sé o prova delle sensazioni positive per aver aiutato gli altri. Nell’infanzia il bambino può essersi sentito eccessivamente responsabile per il benessere di uno o entrambi i genitori.

Questo schema si riferisce alla convinzione che sia necessario sopprimere le proprie emozioni e impulsi, in particolare la rabbia, perché l’espressione dei sentimenti potrebbe ferire gli altri o portare ad una perdita di autostima, imbarazzo, ritorsioni o a un abbandono. Può portare ad una mancanza di spontaneità o ad essere considerati rigidi e freddi. Questo schema è spesso causato da genitori che scoraggiavano l’espressione delle emozioni.

Chi ha questo schema è convinto che tutto quello che fa non è abbastanza e di doversi sforzare sempre di più. Questa convinzione dipende dal desiderio di soddisfare aspettative interne estremamente elevate di competenza, di solito per evitare un’autocritica. Le persone con questo schema mostrano disfunzioni importanti in alcuni settori della vita, come la salute, il piacere o l’autostima. Di solito i genitori non erano mai soddisfatti e hanno dato ai figli un amore condizionato al raggiungimento di certi risultati.

Chi ha questo schema è convinto che dovrebbe poter fare o avere tutto quello che vuole, indipendentemente dal fatto che possa creare un danno agli altri. Non è interessato ai bisogni delle altre persone, né è consapevole dei costi a lungo termine dei propri comportamenti. Lo sviluppo di questo schema è favorito da genitori troppo indulgenti con i figli e che non pongono limiti su ciò che è socialmente appropriato. In alternativa, alcuni bambini sviluppano questo schema per compensare sentimenti di deprivazione emotiva o inadeguatezza.

Questo schema si riferisce all’incapacità di tollerare la frustrazione per raggiungere i propri obiettivi, e all’incapacità di limitare l’espressione dei propri impulsi o emozioni. Quando la mancanza di autocontrollo è estrema, possono essere presenti comportamenti criminali o di dipendenza (alcool, droghe, gioco d’azzardo, abbuffate, sessualità promiscua, ecc.). I genitori che non hanno dato un modello di auto-controllo o che non hanno insegnato adeguatamente la disciplina ai figli, possono portare allo sviluppo di questo schema.

Questo schema si riferisce alla ricerca eccessiva dell’approvazione e del riconoscimento degli altri a discapito dei propri reali bisogni e di un senso di sé. Può anche includere un’eccessiva enfasi sullo status e sull’aspetto come mezzo per ottenere il riconoscimento e l’approvazione. Le persone con questo schema sono generalmente molto sensibili al rifiuto da parte di altri e si sforzano di adattarsi. Di solito i genitori non hanno soddisfatto il bisogno di amore incondizionato e accettazione del figlio nei primi anni di vita.

Questo schema si riferisce alla tendenza a concentrarsi sugli aspetti negativi della vita, minimizzando gli aspetti positivi. Le persone con questo schema non sono in grado di godere delle cose positive perché sono preoccupate dai dettagli negativi o dai possibili problemi futuri. In genere hanno avuto dei genitori che si preoccupavano eccessivamente.

Questo schema si riferisce alla convinzione che le persone meritano di essere severamente punite quando fanno un errore. Le persone con questo schema sono critiche e spietate con se stesse e con gli altri. Nell’infanzia di solito hanno avuto almeno un genitore che usava le punizioni per controllare il comportamento del figlio.

Schemi: come si mantengono?

Gli schemi, una volta che si sono formati, tendono ad autoalimentarsi e a mantenersi stabili nel corso della vita attraverso una visione distorta della realtà (distorsioni cognitive), comportamenti autodistruttivi e stili di coping (o strategie di difesa).
Le distorsioni cognitive comprendono le interpretazioni negative della realtà e la previsione degli eventi futuri. Lo schema mette in evidenza o esagera le informazioni che lo confermano e porta a minimizzare o negare le informazioni che possono essere in contraddizione con esso.
Allo stesso modo, le scelte di vita mantengono lo schema. Ad esempio, una persona che ha subito degli abusi in età infantile ed ha sviluppato uno schema di Sfiducia/Abuso può incappare ripetutamente, senza rendersene conto, in relazioni violente in età adulta e rimanerci, raccogliendo così una serie di prove a favore del suo schema.
Un altro aspetto molto importante sono i modi con cui vengono gestiti gli schemi, le modalità con cui la persona reagisce allo schema, i comportamenti disfunzionali (o stili di coping): resa, evitamento, ipercompensazione. Queste strategie di difesa influenzano il nostro comportamento e purtroppo mantengono lo schema.

È una modalità di accettazione passiva dello schema che viene considerato vero e porta ad agire in modi che confermano lo schema stesso. Per esempio, scegliere partner che sono in grado di impegnarsi per relazioni a lungo termine porta a confermare uno schema di Abbandono.

Comprende tutti quei modi che la persona trova per evitare l’attivazione dello schema e delle emozioni negative collegate. L’evitamento può essere di tipo cognitivo (evitare di pensare o concentrarsi su aspetti neagitivi e dolorosi), emotivo (cercare di bloccare le emozioni negative intense) e comportamentale (evitamento di situazioni).

La persona si comporta come se fosse vero l’opposto del suo schema per evitare le emozioni negative associate. A prima vista potrebbe sembrare una reazione sana, ma generalmente ha la caratteristica di essere esagerata e di portare a conseguenze negative.

LA TERAPIA

Il primo passo è una conoscenza approfondita della tua persona per individuare gli schemi e gli stili di coping più importanti. In genere, all’inizio ci concentreremo sugli eventi recenti e sulle circostanze che ti hanno spinto a cercare aiuto. Poi approfondiremo la tua storia di vita alla ricerca di modelli di funzionamento tipici che possono essere correlati agli schemi. Potrebbe venirti proposto di compilare dei questionari che permettono di approfondire alcuni aspetti che potrebbero non emergere dal colloquio. Inoltre, vengono utilizzate delle tecniche esperienziali che permettono una maggiore comprensione degli schemi. Dopo una prima importante fase di comprensione, durante la quale condividerò con te le mie ipotesi e ne discuteremo insieme, si inizia la fase di cambiamento attraverso l’utilizzo di strategie cognitive, emotive e comportamentali.

L’obiettivo della Schema Therapy è modificare gli schemi maladattivi e facilitare la soddisfazione dei bisogni emotivi primari nelle tue relazioni.

La Schema Therapy è un percorso che ti aiuta a conoscere più a fondo te stesso, a capire perché ti comporti proprio in un certo modo, perché provi certi sentimenti ed emozioni, e perché ti è così difficile cambiare. Ti porta a vedere le cose da una nuova prospettiva, ad avere un’immagine più positiva di te stesso e a volerti bene. Ti insegna nuovi modi di comportarti, di reagire alle situazioni e di affrontare problemi. Ti aiuta ad esprimere le emozioni e a relazionarti con gli altri in modo efficace.

QUANDO È INDICATA

La Schema Therapy è particolarmente efficace per i problemi cronici, di lunga durata o che non rispondono ai trattamenti standard, e a tutte quelle difficoltà che riguardano le relazioni interpersonali.

La Schema Therapy è particolarmente adatta a tutte quelle persone che hanno difficoltà a cambiare anche se si rendono conto di avere dei comportamenti sbagliati e a quelle persone che hanno avuto degli insuccessi nelle terapie precedenti.

Nei miei Studi di psicologia e psicoterapia utilizzo la Schema Therapy per i seguenti disturbi:

  • Problemi esistenziali
  • Ansia e depressione cronica
  • Difficoltà nelle relazioni
  • Disturbi di Personalità
  • Problemi comportamentali di difficile gestione
  • Problemi che non rispondono ad altri tipi di terapie

Forse hai già provato a cambiare, magari ci hai provato da solo oppure hai seguito una o più terapie. Solo perchè non ha funzionato non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in te o che non ci sia speranza. Nella Schema Therapy le resistenze sono considerate normali e comprensibili, qualcosa su cui lavorare, perchè rappresentano il tentativo, tipico di ogni essere umano, di mantenere il controllo, il senso di identità e di coerenza interna.

La Dott.ssa Rosin è Terapeuta certificata per la Schema Therapy

Ho seguito il Training Internazionale Base e Avanzato in Schema Therapy e ottenuto la Certificazione riconosciuta a livello internazionale. Sono terapeuta, supervisore e trainer per la Società Internazionale di Schema Therapy.