Relazioni sbagliate: e se non fosse un caso?
Forse vi è capitato di chiedervi come mai vi ritrovate incastrati sempre nelle stessa storia. Sembra un copione che si ripete all’infinito: una persona già impegnata, quella che non vuole una storia seria, quella che scompare e riappare, quella che un giorno le piaci e un altro non si sa. Una serie di relazioni che una dopo l’altra sono destinate a finire. (altro…)
Fai attenzione alle cose importanti
Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti a lui alcuni oggetti. Quando la lezione cominciò, senza dire una parola, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf. Quindi egli chiese agli studenti se il barattolo fosse pieno. Essi hanno convenuto che lo era.
Allora il professore prese una scatola di sassolini, e li versò nel vaso. Lo scosse leggermente. I ciottoli rotolarono negli spazi vuoti tra le palle da golf. Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno. Essi dissero che lo era.
Il professore prese una scatola di sabbia e la versò dentro il vasetto. Naturalmente, la sabbia si sparse ovunque all’interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno. Gli studenti risposero con un unanime ‘si’. ‘
Il professore estrasse quindi due birre da sotto il tavolo e versò l’intero contenuto nel barattolo, effettivamente si riempirono gli spazi vuoti. Gli studenti iniziarono a ridere ..
‘Ora’, disse il professore non appena svanirono le risate ‘Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti – la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni preferite – e se tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita sarebbe ancora piena. I sassolini sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa, la macchina.. La sabbia è tutto il resto – le piccole cose.
‘Se mettete la sabbia nel barattolo per prima,’ ha continuato, ‘non c’è spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso vale per la vita.
Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia per le piccole cose, non avrete mai spazio per le cose che sono importanti per voi.
Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità.
Trascorrere del tempo con i vostri bambini. Trascorrere del tempo con i tuoi genitori. Visita i nonni. Prendete il vostro coniuge a portatelo a cena fuori. Gioca un altro 18 anni. Ci sarà sempre tempo per pulire la casa e falciare il prato.
Prenditi cura delle palle da golf prima – le cose che veramente contano. Stabilisci le tue priorità. Il resto è solo sabbia.
Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse la birra. Il professore sorrise e disse: ‘Sono contento che hai chiesto.’ Le birre dimostrano che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita, c’è sempre spazio per un paio di birre con un amico.
E tu, come ti difendi?
Tanto più resistente è la corazza, tanto più fragile è l’anima che la indossa.
E. Paes
Senza rendersene conto, nella maggior parte dei casi le persone mettono in atto dei comportamenti che facilitano il mantenimento dei propri schemi maladattivi. Questi comportamenti vengono appresi durante l’infanzia per gestire le situazioni difficili o pericolose e rappresentano una risposta adattiva e utile. Ma in età adulta gli stessi comportamenti possono rappresentare un problema e contribuire al mantenimento degli schemi. Anche se nell’immediato possono dare un certo sollievo, alla lunga causano una serie di difficoltà in varie aree delle vita della persona.
Tutti gli esseri viventi hanno tre modalità di risposta davanti ad una minaccia o a un pericolo: immobilizzarsi, scappare, attaccare. Quando si attiva uno schema la persona viene travolta da emozioni dolorose che rappresentano quindi una minaccia che va affrontata.
Esistono tre modi in cui una persona può gestire uno schema:
- RESA
- EVITAMENTO
- IPERCOMPENSAZIONE (o attacco)
Scegliere di utilizzare una certa strategia non è una scelta consapevole ma una reazione automatica ad una situazione difficile o percepita come minacciosa.
Resa
Ti arrendi allo schema, lo senti e lo consideri completamente vero, accettando il dolore che provoca.
- COMPORTAMENTO: ritrovarsi a rivivere situazioni simili alle circostanze che hanno dato origine allo schema; scegliere persone che si comportano in modo simile ai genitori; avere un atteggiamento passivo, sottomesso o dipendente.
- PENSIERI: prendere in considerazione solo le informazioni che confermano lo schema e non le prove contrarie.
- EMOZIONI: si viene invasi dalle emozioni negative collegate allo schema.
Evitamento
Eviti le situazioni che attivano lo schema e le emozioni collegate. In questo modo non riesci a fare delle esperienze che possono mettere in discussione lo schema.
- COMPORTAMENTO: evitare le situazioni; distrarsi; dedicare troppo tempo ad attività solitarie; chiudersi nei confronti degli altri; fare uso di sostanze come alcool, farmaci o droghe; mangiare troppo.
- PENSIERI: evitare di pensare a determinate cose, non ricordare certi episodi, staccarsi dalla realtà.
- EMOZIONI: appiattimento delle emozioni.
Ipercompensazione
Ti senti e ti comporti in modo da sentirsi diversamente a come ti sei sentito da bambino.
- COMPORTAMENTO: cercare di essere perfetti; criticare gli altri; aggressività; essere prepotenti; essere eccessivamente indipendenti; forte autocontrollo; ossessività.
- PENSIERI: negare lo schema.
- EMOZIONI: nascondere le emozioni negative associate allo schema con emozioni esattamente contrarie.
Dove sono finito io mentre ero qui a difendermi?
A. Baricco
Bibliografia
Van Vreeswijk, Broersen, Nadort, “The Wiley-Blackwell Handbook of Schema Therapy: Theory, Research and Practice”. Wiley-Blackwell.
Tracce di Schema Therapy in un libro
Tratto da “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini:
Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. […] Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa di indefinito.
Belfagor non sopportava le lacrime. Come tutti i mostri dell’anima era convinto di agire per il mio bene. Non poteva darmi amore ma poteva impedire al mondo di darmi dolore: sarebbe bastato non lasciarlo entrare. Detestava la verità e la sua missione era indicarmi la via di fuga dalle situazioni che contemplavano la possibilità di una sofferenza.
Egoismo e ironia erano gli scudi di Belfagor dietro i quali tornavo a nascondermi per non soffrire. […] Non è poi così vero che si desidera ciò che non si è mai avuto. Quando si sta male, si preferisce ciò che ci appartiene da sempre. Ogni vittima tende a riproporre gli schemi del proprio passato.
Nel corso degli anni il rifiuto della verità si era esteso a tutto il resto. Aveva aderito ai pensieri come a una seconda pelle, diventando il mio modo di abitare la vita senza viverla. Succede a noi che ospitiamo Belfagor nello stomaco. Pur di non fare i conti con la realtà preferiamo convivere con la finzione, spacciando per autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte su cui basiamo la nostra visione del mondo. […] L’intuizione ci rivela di continuo chi siamo. Ma restiamo insensibili alla voce degli dei, coprendola con il ticchettio dei pensieri e il frastuono delle emozioni. Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perchè altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi.